Spiaggia Del Quagliodromo

Spiaggia Del Quagliodromo

Di: Tommaso Giardino.

La spiaggia del Quagliodromo conosciuta ormai anche come “la spiaggia delle pale” per le 6 enormi pale eoliche, si trova a sud di Piombino, prende il suo nome perché alle sue spalle c’è un campo che è stato ed è tutt’ora zona di addestramento per i cani da caccia.

Esposta a SUD, si estende per circa 2,2 Km a est dalla foce del fiume Cornia, fino a ovest alla piccola foce dove c’è una scoglierina chiamata “della Dalmine” perché è situata appunto alle spalle dell’industria Tenaris Dalmine.

Si arriva al Quagliodromo attraverso una strada bianca lunga poco più di 2,5 km. che si imbocca dalla Via della Base Geodetica (SP40) 

Lungo la spiaggia corre subito alle sue spalle una strada bianca che per circa un terzo è come quella che arriva dalla strada principale, mentre per la restante parte è asfaltata perché era una strada interna dello stabilimento siderurgico, oggi aperta al passaggio pedonale.

Gli accessi principali sono 5, uno parallelo al Cornia che arriva direttamente alla destra della foce, il secondo dopo circa 200mt dove d’estate c’è il Bar Jambè, il terzo dopo altri 300mt al “Bagno Pontedoro”, il quarto posto a 200mt c.a. dal terzo, infine il quinto a 80 mt. chiamato “il cancellone” dove l’ingresso non è perpendicolare come gli altri , ma è quasi parallelo alla spiaggia per poco più di 100mt. finendo poi in battigia.

La spiaggia si presenta di grana molto fine, il che tradisce il suo fondale a basso degrado, chiara, e a tratti piena di una serie di gusci delle più comuni specie che vivono il nostro mare.

D’estate abbastanza comoda in certi punti, in altri un po’ più corta, d’inverno in pratica, a mare mosso, quasi sparisce, e bisogna trovare degli anfratti tra le tamerici, specialmente da ottobre 2018 quando una mareggiata violentissima di Scirocco l’ha praticamente stravolta. 

Ad una distanza che varia dai 60 ai 150 metri dalla riva, c’è una scogliera semi sommersa chiamata erroneamente “strada romana” che nel suo tragitto, seguendo tutta la costa fino a Follonica, a tratti sparisce, lasciando degli accessi liberi verso il mare aperto.

Questa scogliera è si un habitat ricco di vita e di nutrimenti per i nostri amati pinnuti, ma è anche una fonte di incagli notevole, soprattutto per i tratti più vicini alla battigia.

Altra causa di incagli sono le grandi “isole” di argilla sommersa, presenti un po’ ovunque nel tratto di arenile e a varie distanze e le boe sempre presenti davanti al Bagno Pontedoro.

Durante le mareggiate che arrivano da Scirocco Ostro e Libeccio, si mette in moto anche diversa posidonia che arriva dalle enormi praterie presenti al largo, che da una parte non rendono le pescate facili, però sono “nursery” per molte specie, come le ombrine, presenti in discreta quantità ma di piccola o media taglia, e le spigole in buona quantità e di buona taglia, grazie alle foci vicine. 

Volendola affrontare a mare calmo, il vento migliore è il Grecale, che arriva alle spalle da sinistra guardando il mare, o la brezza di scirocco, che nel periodo estivo e autunnale regala mormore e orate, potendo fare anche l’esca in loco, come ad esempio le granchielle di sabbia o “vola vola” chiamate così in Toscana.

L’esca che funziona di più è il bibi, quello classico, quello nostrano ma anche quello di coffa, ottimi anche granchi, granchielle e cannolicchi, ma anche seppie e sarde, finendo ai vari anellidi.

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